Diego Giugni e Alice Cercenà, Consulenti in Brevetti – Propria Srl, Pordenone
Oggigiorno, nella valutazione della validità di un brevetto, in fase di esame dinnanzi all’Ufficio o in corso di causa, ci si trova di frequente ad affrontare problemi correlati con la datazione di documenti pubblicati in Internet. Infatti, le anteriorità opposte dall’Esaminatore o citate in difesa dal contraffattore sono spesso costituite da documenti resi disponibili in Internet o in database online, proprio grazie alla enorme mole di informazioni quivi reperibili. L’uso di tali documenti è però assai delicato: è noto che tali documenti, sotto forma di pagine WEB, possono riportare date non affidabili in quanto potenzialmente manipolabili, o comunque non è possibile stabilire se il loro contenuto fosse stato reso effettivamente accessibile in quella data. Si noti che una pagina web si ritiene accessibile quando non vi sono restrizioni in merito alla confidenzialità, pertanto l’accesso tramite password o previo pagamento non costituisce ostacolo. In prima battuta, la data che compare su detti documenti è da considerarsi la data di pubblicazione, ovviamente in assenza di indicazioni specifiche del contrario. Quando un documento Internet viene citato contro un brevetto, l’approccio attualmente più diffuso è quello sviluppato dalla giurisprudenza dell’Ufficio Brevetti Europeo. Secondo recenti decisioni della camera tecnica dei ricorsi, un documento Internet è da considerarsi anteriorità per un brevetto se si dimostra la sua data anteriore “oltre ogni ragionevole dubbio”. Se è riconosciuto che un sito web gestisce dati in maniera affidabile, non sono necessarie ulteriori prove, ma se la divulgazione proviene da un archivio Internet, allora è necessario fornire evidenze sulla storia della divulgazione, ossia se, quando ed in che modo la pagina web è stata modificata. Tale approccio, è stato però radicalmente modificato con una recente decisione che stabilisce come qualsiasi evidenza debba essere valutata alla luce delle particolari circostanze del caso, applicando il cosiddetto standard del “balance of probabilities”, secondo cui non è sufficiente che il fatto asserito (data di pubblicazione) sia meramente probabile, ma deve essere ragionevolmente corretto; la prova “oltre ogni ragionevole dubbio” non è più considerata necessaria. Pertanto, l’uso di tali documenti deve essere dimostrato e sostenuto in prima battuta da chi li impugna e, se effettivamente appaiono pertinenti, l’onere di dimostrare il contrario passa a controparte. Sono considerati particolarmente affidabili le riviste tecniche online pubblicate da editori scientifici (ad es. IEEE, Springer, Derwent). Attenzione deve essere prestata a pre-pubblicazioni a cui non segue il testo definitivo approvato, così come datazioni vaghe che mostrano solo l’anno o il mese e l’anno. Altre pubblicazioni online considerate equivalenti al cartaceo includono quelle fornite da editori di quotidiani, periodici, istituzioni accademiche, organizzazioni internazionali e pubbliche. In particolare, alcune università (soprattutto americane) mettono a disposizione archivi elettronici nei quali gli autori possono depositare i loro lavori anche prima della sottomissione o accettazione per la pubblicazione. Manuali d’uso, cataloghi di prodotti online sono evidentemente indirizzati al pubblico e pertanto la loro data può essere considerata come data di pubblicazione. Sono considerate pubblicazioni non tradizionali quelle derivanti da blog, e-mail o pagine wiki e, di conseguenza, è più difficile stabilirne l’affidabilità quale anticipazione brevettuale. Diversamente, la data generata dal computer durante la visualizzazione del documento viene considerata affidabile. Altra fonte generalmente considerata affidabile è rappresentata dai servizi di archiviazione Internet poiché le informazioni contenute, nonostante le eccezioni o disclaimer sull’accuratezza delle informazioni solitamente riportati, sono considerate veritiere. Esiste poi la possibilità di verificare la data di pubblicazione tramite informazioni relative alla data generata dal computer o dati di indicizzazione reperibili con strumenti informatici ad hoc. Infine, possono esistere pagine web suddivise in diversi frame il cui contenuto è tracciato da differenti sorgenti con differenti date di pubblicazione. Quando un documento recuperato dagli archivi Internet contiene links, non esiste certezza che questi indirizzino a documenti archiviati alla stessa data. Queste ultime situazioni sono quindi più critiche. In conclusione, sebbene in generale i documenti reperiti via Internet siano da ritenersi affidabili, bisogna comunque usare prudenza e accertare che la data di pubblicazione sia ragionevolmente veritiera e che il loro contenuto sia originale.