Francesco Fiussello, Consulente in Brevetti – Partner Studio Torta Spa, Torino

Il sistema del Brevetto Unitario è il risultato di uno sforzo politico europeo durato 40 anni con il quale vengono introdotti un singolo brevetto unitario valido in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea ed una Corte Unificata dei Brevetti. Il nuovo sistema legale comprende un accordo sulla corte unificata dei brevetti e due regolamenti europei pubblicati lo scorso 31 dicembre 2012 con il numero 1257/12 e 1260/12 e relativi rispettivamente all’introduzione del brevetto unitario ed al suo regime linguistico.

Fino ad oggi il titolare di un’invenzione interessato a ottenere protezione brevettuale in Europa depositava una domanda di Brevetto Europeo, che è una procedura di esame e concessione centralizzata di un brevetto da parte dell’Ufficio brevetti europeo. Una volta concesso il Brevetto Europeo si trasforma in un fascio di brevetti aventi valore in singole nazioni. Nel caso di dispute legali per contraffazione o validità del brevetto occorre intraprendere una diversa causa giudiziaria in ciascuno stato.

Operando tramite una cooperazione rafforzata, 25 dei 27 paesi dell’Unione Europea hanno approvato il nuovo regime del Brevetto Unitario. Il brevetto unitario verrà comunque concesso dall’Ufficio Brevetti Europeo, ma sarà valido in tutti i paesi che hanno partecipato alle cooperazione rafforzata per la creazione del sistema unitario e aderito all’accordo sulla corte unificata.

Italia e Spagna hanno deciso di non aderire al Brevetto Unitario perché in disaccordo con il regime trilingue basato su Inglese, Francese e Tedesco. Rimane comunque aperta la possibilità per entrambi i Paesi di accedere in un secondo momento.

Il 19 febbraio 2013 l’Italia insieme ad altri 23 stati membri dell’Unione Europea (seguiti dalla Bulgaria lo scorso 5 marzo) ha firmato invece l’accordo sulla Corte Unitaria dei Brevetti in una cerimonia ufficiale a Bruxelles. La Corte avrà competenza esclusiva per le cause di validità e contraffazione di brevetti unitari, ma anche di brevetti europei.  Le decisioni prese dalla Corte avranno contemporaneamente valore in tutti gli stati dove il Brevetto Europeo o il Brevetto Unitario avranno effetto.

Polonia e Spagna non hanno firmato l’accordo sulla Corte Unificata, ma potranno farlo successivamente. La Polonia ha assunto una posizione molto critica e potrebbe quindi non firmare del tutto, allineandosi così alla Spagna. L’Italia ha firmato l’accordo sulla Corte, pur essendosi in precedenza strenuamente opposta insieme alla Spagna al Brevetto Unitario. In questo modo accederà al sistema di giudizio centralizzato per i Brevetti Europei.

L’arte del compromesso politico appare evidente nell’accordo sulla Corte Unificata sin dalla decisione di dividere le sede di prima istanza tra Parigi, Londra e Monaco. Importante per l’Italia è però il fatto che potrà essere richiesta una divisione locale della corte unificata con sede in Italia. Le divisioni locali potranno adottare come lingua ufficiale la lingua dello stato membro dove avranno sede e avranno competenza per decidere delle azioni di contraffazione. È quindi essenziale che l’Italia si attivi ora per richiedere una divisione locale per usufruire dei potenziali benefici derivanti dalla firma dell’accordo.

Rimangono ancora molti punti aperti che dovranno essere decisi nei regolamenti applicativi sia del Brevetto Unitario sia della corte prima che il sistema entri effettivamente in vigore. Una chiave per determinare il successo o meno dell’intero sistema unitario saranno i costi sia delle annualità da pagare per il brevetto unitario sia per avviare un’azione presso la Corte Unificata. Dalle bozze di regolamento oggi in discussione sembrerebbe che le piccole e medie imprese potranno beneficiare di tasse scontate, come avviene già oggi nel sistema statunitense. Tuttavia ci si aspetta che l’ammontare delle tasse annuali sarà elevato in quanto dovrà almeno essere pari alle tasse incassate da ciascun stato membro più una contribuzione agli stati membri che hanno un basso incasso dalle tasse annuali più un costo di gestione del sistema da parte dell’Ufficio Brevetti Europeo.

Occorre infine ricordare che è previsto un periodo transitorio di almeno sette anni durante i quali i titolari dei brevetti potranno scegliere di non utilizzare la corte unificata.

Per l’entrata in vigore del sistema occorre ora attendere la ratifica dell’accordo della Corte Unificata da parte di almeno 13 paesi dell’UE compresi i tre che depositato più brevetti europei (Germania, Francia e Regno Unito).

Nessuno sa se l’introduzione di questo nuovo sistema sarà un successo o i numerosi compromessi che ne sono alla base potranno minarne l’efficacia negli anni a venire

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